Espressione del Parroco Sac. Carlo Pellegrini sul Borgo di Camuzzago
omenica 26 Settembre 2010 – Si è svolta la manifestazione Ville Aperte 2010, l’area di Bellusco ha visto interessata alla manifestazione il Castello di Bellusco e il Borgo di Camuzzago, da poco recuperto con un intervento di edilizia conservativa.
Sul Borgo di Camuzzago si sono espressi diversi personaggi, tra cui il Parroco Sac. Carlo Pellegrini. Del Parroco vogliamo riportare come descrisse il Borgo di Camuzzago, tratta da: BELLUSCO NELLA PIEVE DI VIMERCATE – ovvero: Memorie storiche raccolte dal Parroco Sac.Carlo Pellegrini “Mediolani, die 25 Sept.1903”.
“… Devo dire una parola su quello di Camuzzago, del quale discorro, benchè non appartenga alla parrocchia di Bellusco, perchè vi appartiene come comune.
La sua costruzione risale al 1152, se prestiamo fede ad una iscrizione che si vede sulla porta maggiore della chiesa, nell’interno….. e già di Lui si parla in una carta dell’anno 1163.
I frati che lo costrussero e che vi abitarono per molto tempo erano i canonici o frati detti del Santo Sepolcro…….Nel 1099, conquistata Gerusalemme dai crociati, Goffredo Buglione affidò il S. Sepolcro ad alcuni preti, che vivevano vita canonica o comune, secondo le prescrizioni dei concilii di quei tempi; Questo collegio di canonici nel 1114 fu dal Patriarca di Gerusalemme ridotto a forma di ordine religioso con la regola di S. Agostino. Poco dopo quest’ordine venne trapiantato in Europa dove si estese, ma nè secoli successivi si corruppe tanto che papa Innocenzo VIII nel 1484 lo estinse unendo i suoi beni all’ordine dei frati ospitalieri di S. Giovanni di Gerusalemme detti poi Cavalieri di Malta. Poco tempo prima della soppressione dell’ordine il monastero di Camuzzago, che dipendeva dall’arcipriorato di S. Luca di Perugia, versava in miserrime condizioni morali e finanziarie. Papa Sisto IV, annuendo a domanda fatta dai benedettini di S. Pietro in Gessate a Milano, decretò nel 1478 di svincolare di svincolare il priorato di Camuzzago dalla dipendenza di Perugia, incorporandolo al monastero di S.Pietro in Gessate. I monaci benedettini ne presero possesso, restaurando la chiesa e la casa e assumendo la cura d’anime del villaggio, la quale in posteriori addossarono al parroco di Ornago…..Giuseppe II poi nel 1770 soppresse il convento, ed assegnò i suoi beni all’orfanatrofio maschile di Milano, dal quale li comprò il cav. Casanova attuale (1903 ) possessore. Le linee architettoniche di questa chiesa a tre navate ci rivelano l’arte lombarda, guasta da posteriori supertefazioni e pare che in antico, come il coro così tutta la chiesa fosse decorata con pitture non ispregievoli, ora nascoste da un intonaco di calce.
Ma avvenimenti di interesse più generale attraggono la nostra attenzione. Erano i tempi del terribile duello tra Milano e il Barbarossa. Nel contrado della Martesana potentissima era l’abbazia di Civate, che dominava anche Belusco, avendo, a quanto pare, comperato i possessi della famiglia Beluschi, che precipitava in ruina. Questa abazia dipendeva …..dall’Arcivescovo di Milano, e per sottrarvisi l’abate Algisio……con deplorevole ardore abbraciò le parti del monarca tedesco contro la sua patria e contro il suo Arcivescovo, raccogliendo pel tedesco uomini e denari dalle terre soggette al suo monastero. I martesani furono visti combattere nell’esercito di Federico contro i milanesi ( 1162 ) …….”